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COMUNICATO STAMPA DEL 4 NOVEMBRE 2015

 

Per papa Francesco una casula e una mitra di un tessuto del XIV secolo ricostruito a Prato: un “panno” di Francesco di Marco Datini riprende vita

Un tessuto d’eccezione per il dono simbolico che il mondo del lavoro di Prato farà a papa Francesco: è la ricostruzione moderna di un “panno” del XIV secolo, tradotto in una casula e una mitra. Il ‘panno’ (questa è la denominazione tecnica di questo specifico tessuto) è stato realizzato dal Museo del tessuto di Prato con il sostegno di Pratotrade, consorzio dell’Unione Industriale Pratese.

A fornire le indicazioni tecniche per la realizzazione del tessuto è stata quella autentica miniera dell’archivio di Francesco di Marco Datini, il mercante pratese di cui è rimasto il ricchissimo archivio commerciale: un unicum per l’epoca e per la natura dei documenti.

Con un lavoro a metà strada fra l’archeologia, l’archivistica, la tecnica tessile e la produzione industriale si è individuata e interpretata quella che si può considerare l’antenata di una scheda tecnica tessile moderna: sono stati ricostruiti titolo dei filati, lunghezza dell’ordito, altezza e peso della pezza e, di fondamentale importanza, colore e tipo di finissaggio. Tutti questi elementi sono stati tradotti in istruzioni per chi ha realizzato il tessuto in tutte le sue numerose fasi. Per alcune di esse, peraltro, non è stato possibile appoggiarsi all’industria pratese: paradossalmente, proprio la vitalità del settore a Prato ha fatto sì che parco macchine e tecnologie siano “troppo moderne” per l’operazione. Tuttavia la gran parte del lavoro è stato fatto a Prato, con orgoglio e dedizione di tecnici, studiosi, imprenditori e lavoratori.

Il caso ha voluto che proprio poco dopo l’ultimazione della realizzazione del tessuto sia giunta la notizia della visita a Prato di papa Francesco: si è quindi imposta l’idea di una replica dell’operazione fatta per il Giubileo del 2000, quando da Prato venne il piviale con cui l’allora papa, oggi santo, Giovanni Paolo II aprì la Porta Santa. Anche la realizzazione sartoriale della casula e della mitra, come per il piviale del Giubileo del 2000, è a cura dell’Atelier X Regio.

Casula e mitra che in queste ore vengono realizzate per papa Francesco saranno un dono del mondo del lavoro di Prato in tutte le sue componenti. Un dono simbolico che evoca il lavoro come fattore identitario del territorio, come ricchezza anche culturale e storica dell’intero distretto.

Allegati:

·        scheda storica e tecnica del tessuto ricostruito

 

 

SCHEDA STORICA E TECNICA DEL TESSUTO

 

Il tessuto della casula donata a Papa Francesco in occasione della visita alla Diocesi di Prato nasce da un lungo progetto di ricerca condotto dal Museo del Tessuto di Prato e condiviso con l’Archivio di Stato di Prato, l’Istituto di Storia Economica Datini, l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e gli Ex Allievi dell’Istituto Tecnico Industriale T. Buzzi.

Il progetto, nato dallo studio tecnico scientifico di documenti archivistici e storiografici del mercante pratese Francesco di Marco Datini (1335 - 1410), ha come obiettivo la conoscenza e la divulgazione del processo laniero medievale di Prato attraverso la ricostruzione di un prodotto tessile – il panno - che per lungo tempo è stato espressione del lavoro e dell’ingegno tessile laniero cittadino.

Si tratta di un lavoro multidisciplinare che ha coinvolto storici, economisti e tecnici di settore, nel comune intento di restituire alla contemporaneità una testimonianza tessile concreta finora conosciuta soltanto attraverso esigui e parziali campioni allegati alle lettere del mercante pratese e soprattutto documenti archivistici.

Il panno, simbolo dell’identità produttiva di Prato, è stato ricostruito attraverso un adattamento puntuale del processo tessile medievale a quello contemporaneo mancando, ovviamente, i passaggi, gli strumenti e i macchinari storici della filiera. I dati tecnici di produzione del panno sono stati rilevati con assoluto rigore scientifico dalla documentazione archivistica originale pubblicata nel 1962 dall’autorevole studioso Federico Melis in Aspetti della vita economica medievale. Lo studio riguarda una commessa di sei panni di lana della Compagnia di Francesco di Marco Datini, avviata nel 1394 e conclusa nel 1398.

L’analisi puntuale e integrale della documentazione permette di tracciare tutto il percorso produttivo della stoffa, dall’acquisto della lana avvenuto a Minorca (rinomata per l’alta qualità della materia prima) trasferita a Prato per via Pisa, alla produzione compiuta a Prato e infine alla commercializzazione del tessuto finito nei mercati di Maiorca e di Valenza. Dallo studio si evincono tutti i passaggi produttivi del panno, dalla selezione delle lane alla preparazione dei filati per l’ordito e la trama, dall’orditura alla scelta dell’armatura tessile, dalla tessitura e alla rifinizione.

I dati archivistici, opportunamente interpretati alla luce del generale contesto storico produttivo medievale, hanno permesso l’elaborazione di una scheda tecnica che ha comportato l’iniziale conversione delle unità di misura originali necessaria ad ottenere i dati per la disposizione e per la produzione (titolo dei filati, lunghezza dell’ordito, riduzioni a cm, altezza pezza, peso e processo di rifinizione). Non possedendo una campionatura del prodotto relativa a questa specifica commessa, l’immagine finale del panno è stata conseguita attraverso l’osservazione diretta di altri campioni coevi allegati a lettere conservate presso l’Archivio di Stato di Prato, indispensabile per arrivare all’esatta identificazione del colore (scarlatto, verde, blu, paonazzo) e per la valutazione del livello di infeltrimento del panno. Tali campioni, testimonianze tessili di assoluta rarità, sono stati sottoposti anche ad analisi di laboratorio per le indagini relative al filato e alla natura dei principi coloranti impiegati nella tintura. Parallelamente sono state indispensabili le ricerche compiute sui trattati originali dell’epoca in riferimento alla Corporazione dell’Arte della Lana che ufficializzava, al tempo, la qualità dei prodotti tessili realizzati sul territorio.

Il Museo e le Istituzioni che hanno collaborato a questo impegnativo progetto di ricerca, sono onorate di presentare per la prima volta il frutto di questo lavoro a Papa Francesco, come simbolo del lavoro e dell’identità manifatturiera cittadina.

 

Comitato Scientifico

Museo del Tessuto di Prato: Daniela Degl’Innocenti

Archivio di Stato di Prato: Raffaella De Gramatica, Chiara Marcheschi

Istituto di Storia Economica Datini: Giampiero Nigro, Simonetta Cavaciocchi, Francesco Ammannati

Opificio delle Pietre Dure di Firenze: Marco Ciatti, Susanna Conti

Associazione Ex Allievi I.T.I.S. Tullio Buzzi: Guido Biancalani

 

Comitato Tecnico Operativo

Museo del Tessuto di Prato: Daniela Degl’Innocenti, Mattia Zupo

Associazione Ex Allievi I.T.I.S. Tullio Buzzi: Guido Biancalani, Riccardo Caioni, Alberto Ciampolini, Piero Scuncia

Ricostruzione vesti di Francesco di Marco Datini: Sara Paci

Si ringrazia per la consulenza tecnica: Renato Cecchi, Simone Del Greco, Simone Zumatri, Sabrina Cialdi, Concetto Spata, Alessandro Pierattini, Carlo Sanna, Antonio Madonna, Angela Giordano, Giuseppe Moretti, Sandro Ciardi

 

Sponsor

Pratotrade (main sponsor)

Rifinizione Santo Stefano

Filatura Papi Fabio

Albini e Pitigliani

Fondazione Lisio - Firenze

 

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