Torna a Area stampa
COMUNICATO STAMPA DEL 2 NOVEMBRE 2015
Il blocco per sciopero all’Interporto: un episodio che non deve ripetersi
Un’infrastruttura cui si appoggiano ogni giorno 2.500 camion in entrata ed altrettanti in uscita e che dà lavoro a 1.500 persone può rimanere paralizzata per ore per uno sciopero dei cobas?
Di più: per uno sciopero che, pur riguardando temi nazionali, era concentrato a Prato pressoché esclusivamente - fra i 60 operatori insediati all'Interporto - su una sola azienda, evidentemente caratterizzata, per motivi propri, da rapporti sindacali molto tesi?
Eppure è quanto accaduto venerdì scorso a Prato all’Interporto della Toscana centrale, portando gravi danni agli spedizionieri che vi hanno la loro base operativa.
“Siamo rimasti fermi per buona parte del mattino di venerdì – spiega Lorenzo Meoni, presidente della sezione Spedizioni e trasporti dell’Unione Industriale Pratese – visto che l’accesso e l’uscita per i veicoli industriali sul lato Capalle era impedito dagli scioperanti. Un episodio grave e pericoloso, quello verificatosi in questa occasione, che non deve diventare un precedente.”
La situazione si è normalizzata solo dopo l’intervento delle forze dell’ordine.
Ad essere in discussione da parte dell’Unione Industriale Pratese non è naturalmente lo sciopero in sé quanto le modalità con cui questo è stato effettuato ed i tempi lunghi per ricondurre la situazione alla normalità. L’auspicio è che il senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali, cobas inclusi, e la vigilanza delle forze dell’ordine scongiurino in futuro incidenti del genere, che recano grave danno all’economia.
PU | 2SEM2015 | UIP045024 | RelEst | PetS | UnkS