L'Unione Industriale per
 
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Rimbocchiamoci le maniche
Formazione e orientamento: nei giovani il futuro della nostra industria
Opportunità di fare affari con la Romania
Forum PMI: siamo oramai al conto alla rovescia!
Visite ad ITMA
L'incontro della filiera della maglieria
Programmazione urbanistica: non dimentichiamo l'industria
Tarsu: occorre sì cambiare, ma in meglio, prego!
Il cardato per la pubblica amministrazione: qualche problema, ma si va avanti  
EMAS di distretto: come valorizzare l'impegno ambientale di Prato
Come cambia il mondo della distribuzione  
 
Rimbocchiamoci le maniche
di Mario Maselli, Presidente Unione Industriale Pratese
Nella seconda metà di quest'anno c'erano in agenda due appuntamenti importanti che speravamo potessero dare una svolta ai problemi del nostro tessile: il round del WTO a Cancun ed il semestre italiano di presidenza dell'Unione Europea.
A Cancun sappiamo tutti come è andata. Il negoziato si è subito incagliato sul nodo dei prodotti agricoli e da lì non si è più schiodato. Alla fine ha vinto la lobby degli agricoltori: tutti gli altri -noi compresi- hanno perso. Le nuove regole del commercio internazionale, dalla reciprocità di accesso ai mercati alla lotta al dumping sociale, ambientale e sanitario- su cui tutti contavamo- non solo non sono state scritte ma neppure si sono affacciate nel dibattito; e c'è da dubitare che il WTO- così come è oggi strutturato- possa mai arrivare a scriverle. Avevamo avuto autorevoli affidamenti che la difesa del tessile- abbigliamento e la valorizzazione della sua valenza strategica per l'economia del continente, avrebbero costituito uno dei principali punti di impegno della presidenza italiana dell'Unione Europea: il semestre sta virando verso la fase conclusiva e nulla di concreto accade, anche se tempo ancora ce ne sarebbe.
Ma non ci scoraggiamo, perché siamo consapevoli che la battaglia che stiamo conducendo è decisiva per il futuro del nostro distretto e che quando si aggrediscono problemi di questa portata e complessità occorrono tenacia, determinazione e tanta pazienza. Insistere quindi, soprattutto sull'Europa perché solo dall'Europa possono venire le nostre possibilità per una efficace difesa.
Occorre quindi andare avanti nell'agenda che avevamo predisposto: a metà settembre l'incontro con il commissario Mario Monti, molto positivo, perché ne è emersa la determinazione della Comunità ad affrontare il problema Cina percorrendo la strada della trattativa bilaterale ed a portare avanti il tema della tracciabilità del prodotto, importante per informare ed orientare il consumatore. A Prato Expo, il 30 settembre, la tavola rotonda con autorità di governo e dirigenti della Comunità per discutere del futuro del tessile- abbigliamento in Europa; ed ancora, sempre su questo tema, il 9 ottobre la riunione promossa a Prato e Firenze da Sistema Moda Italia e dall'Unione, dei funzionari ministeriali che si occupano di tessile dei 25 paesi dell'Europa "allargata". Ed ancora è da portare avanti il lavoro per costruire, con Euratex, Sistema Moda Italia ed i produttori degli altri paesi una efficace lobby del tessile-abbigliamento: proprio Cancun ha evidenziato ancora una volta il ruolo decisivo che, anche a livello internazionale, una forte lobby può giocare.
L'impegno quindi continua con, da parte nostra, una precisa consapevolezza però: che, come abbiamo sempre fatto, è sulle nostre forze, sulle nostre capacità che dobbiamo anche e soprattutto contare.
Due anni, pessimi, li abbiamo alle spalle. Il mercato qualche segnale di ripresa lo sta dando: Première Vision ne è stata una prima verifica. Prato Expo ci aiuterà a capirne un po' di più.
Rimbocchiamoci le maniche: la sfida continua.
Formazione e orientamento: nei giovani il futuro della nostra industria
Intenso come sempre, all'inizio del nuovo anno scolastico, l'impegno dell'Unione per aiutare i giovani pratesi a scegliere i percorsi di studio ed agevolare il loro ingresso nel mercato del lavoro. Molte le iniziative in programma: incontri di orientamento, in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori, per gli studenti dell'ultimo anno delle medie inferiori di tutte le scuole della Provincia di Prato; per le classi quarte delle scuole superiori, il progetto Apprendere & Intraprendere del Gruppo Giovani Imprenditori, che prevede incontri finalizzati a far conoscere ai ragazzi il contesto economico locale, l'impresa e le politiche attive del mercato del lavoro; infine, per i neo-diplomati sta per essere attivato presso la sede dell'Unione, in collaborazione con il Centro per l'Impiego, uno sportello che consentirà colloqui fra giovani e "orientatori", fornirà informazioni su come cercare lavoro, sull'università e sui tirocini. Il tutto, naturalmente, in stretto collegamento con le imprese.
Opportunità di fare affari con la Romania
L'Unione ha aderito a Fundatia Sistema Italia Romania, una fondazione che ha come soci, oltre a Confindustria, Confartigianato e Confagricoltura, anche varie associazioni territoriali e di categoria ed alcuni istituti bancari. Scopo dell'iniziativa è offrire alle imprese socie migliori opportunità di avviare eventuali iniziative di affari in Romania, paese in crescita e per molti aspetti economicamente interessante.

Forum PMI: siamo ormai al conto alla rovescia!
Il 17 e 18 ottobre prossimi avrà luogo la 5a edizione del Forum Internazionale delle Piccole e Medie Imprese; tema conduttore "Innovare per competere". Impossibile citare qui tutti i relatori, e tantomeno limitarsi a ricordare i principali, perché sarebbe davvero arduo stabilire gradi di importanza o di interesse fra le numerose personalità del mondo economico, politico e istituzionale, fra gli studiosi e gli imprenditori che porteranno la loro voce alla Galleria Farsettiarte in occasione di questa ormai "classica" occasione di confronto sui temi dell'economia e della politica per le PMI. Il programma è visibile sul sito www.forumpmi.it; a noi pare molto interessante, e dello stesso parere devono essere i tanti che si sono già iscritti da tutta Italia. Gli sforzi congiunti della Piccola Industria di Confindustria nazionale, di Confindustria Toscana e di noi pratesi - Camera di Commercio e Unione Industriale - in collaborazione con lo Studio Ambrosetti e con il supporto del Monte dei Paschi di Siena e di IBM Italia stanno costruendo un grande evento!

Visite ad ITMA
Si apre il 22 ottobre l'edizione 2003 di ITMA; le imprese pratesi partecipanti hanno potuto avvalersi del contributo della Camera di Commercio e del supporto organizzativo dell'Unione. Sede della fiera è Birmingham, città non fra le più facilmente raggiungibili dall'Italia: per questo, e in considerazione dell'importanza della fiera, l'Unione ha organizzato tre diverse formule di viaggio che comprendono il volo su e da Londra (dove sono fissati i pernottamenti) ed i trasferimenti in treno per Birmingham. Tutte le informazioni sono disponibili sul nostro sito www.ui.prato.it. Da segnalare che la sera del 24 avrà luogo una serata di gala durante la quale terrà un concerto la Camerata Strumentale Città di Prato: un altro modo, oltre alle macchine, per portare un pezzetto di Prato a Birmingham.
L'incontro della filiera della maglieria
Sistema Moda Italia sta portando avanti con successo l'iniziativa "Incontri di filiera", realizzando manifestazioni itineranti in varie parti d'Italia per i diversi comparti del tessile. In questo contesto, l'Unione Industriale ha ospitato lo scorso 11 settembre, con il coordinamento del responsabile dell'Area Distretti di Sistema Moda Italia Pietro Taddeucci, un incontro della filiera della maglieria esterna, per fare il punto della situazione del mercato e, soprattutto, per acquisire indicazioni circa le prospettive per il prossimo futuro e su come dovranno attrezzarsi le aziende produttrici per essere pronte a cogliere le opportunità che si presenteranno. Per i nostri produttori di maglieria e di filati è stato importante ricevere informazioni di prima mano dalla viva voce di buyers di prodotto, rappresentanti del mondo della grande distribuzione e dell'ingrosso ed agenti: occasioni del genere non capitano tutti i giorni e la grande affluenza dei nostri imprenditori testimonia la validità dell'idea.
Programmazione urbanistica: non dimentichiamoci l'industria
C'è del movimento sul piano della programmazione urbanistica: fra PTC della Provincia di Prato, piani regolatori (in fase più o meno avanzata oppure di revisione) di Prato, Montemurlo, Vaiano, Calenzano e Campi Bisenzio, si sta tracciando il profilo dell'utilizzo del territorio per almeno il prossimo decennio. E c'è evidentemente da parte delle amministrazioni scetticismo, o addirittura volontà di dissuasione, a proposito dello sviluppo industriale dell'area: tendenzialmente, ai nuovi insediamenti industriali si lascia ben poco spazio, mentre si rendono difficili o impossibili gli adeguamenti dei vecchi. Per Prato, siamo in attesa delle risposte ai progetti presentati dalle imprese e veicolati dall'Unione; Montemurlo sta partendo adesso; idem per Calenzano; il PTC della Provincia appare accattivante per chi creda più nello sviluppo agricolo ed agrituristico dell'area che nella sua vocazione industriale. Un apprezzamento però a Campi Bisenzio, che deve tanta della sua attuale prosperità allo sviluppo industriale, e non se ne è dimenticata, visto che nel suo PRG le esigenze delle imprese sono tenute in ragionevole considerazione.
Tarsu: occorre sì cambiare, ma in meglio, prego!
Il decreto Ronchi, lo ricordiamo, prevedeva il passaggio degli oneri per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti da tassa a tariffa, vale a dire da un "quid" determinato sulla base di parametri aprioristici ad un costo commisurato all'entità ed alla tipologia del servizio effettivamente reso. Abbiamo sempre invocato l'applicazione di questo secondo principio, che dovrebbe riequilibrare il rapporto fra civile e industriale, oggi pesantemente sbilanciato a danno di quest'ultimo. La situazione ad oggi è la seguente: nessuno dei Comuni dell'area si decide a realizzare il passaggio a tariffa; nessuno, tranne Calenzano, che ha previsto sì le tariffe, ma fissandole in modo tale che le industrie ne risultino ancor più penalizzate! Nessun commento, ma solo l'auspicio che l'amministrazione di Calenzano riconsideri il provvedimento assunto e che gli altri Comuni si decidano al "grande passo".
Il cardato per la pubblica amministrazione: qualche problema, ma si va avanti
Abbiamo salutato con soddisfazione e speranza l'assicurazione da parte del Ministro dell'Ambiente Matteoli che al cardato, così come ad altri prodotti riciclati, verrà assegnata una "riserva" del 30% su tutte le commesse pubbliche; assicurazione che peraltro ha cominciato a concretizzarsi con la pubblicazione del relativo decreto sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 5 agosto. C'è stato un "intoppo", costituito dalla bocciatura da parte della Corte dei Conti dell'istituzione di una Commissione ad hoc per stilare l'elenco delle categorie di prodotti che saranno interessati dal provvedimento: ma ci risulta si stia ponendo rimedio attribuendo allo stesso Ministero dell'Ambiente l'incarico di predisporre la lista. Siamo fiduciosi.
EMAS di distretto: come valorizzare l'impegno ambientale di Prato
L'EMAS è, in estrema sintesi, uno strumento istituito con regolamento europeo tendente a promuovere e certificare le prestazioni delle attività produttive e civili in termini di rispetto dell'ambiente. Esistono ben precisi parametri per certificare EMAS singole aziende o piccoli sistemi di imprese (vedi l'esperienza del 1° Macrolotto); ma Prato, assieme ad altre realtà toscane, sta cercando di certificarsi - operazione senza precedenti - come intero distretto tessile. Il passo fondamentale è compiuto: a luglio l'Unione e il Comune e la Provincia di Prato hanno sottoscritto con la Regione Toscana e l'ARPAT un protocollo che, previa sperimentazione di un anno, verrà sottoposto per approvazione ai competenti organi di valutazione italiani ed europei. Perché darsi tanta pena per certificare EMAS Prato? Perché ciò comporterebbe nuove opportunità di accesso a finanziamenti riservati alle realtà "virtuose" dal punto di vista ambientale; perché sarebbe un importante elemento di immagine; e perché le imprese del distretto che volessero certificarsi EMAS singolarmente avrebbero la strada spianata: tre motivi uno più apprezzabile dell'altro.

Come cambia il mondo della distribuzione
di Davide Sburlati, Bain & Company Italy
Che nel nostro paese vi fosse in atto un processo strutturale di ammodernamento del sistema distributivo del prodotto abbigliamento era cosa nota ai più.
Tuttavia i dati appena pubblicati da Sistema Moda Italia sull'evoluzione dei canali di distribuzione della maglieria quantificano in maniera esatta la dimensione e la rapidità di questo cambiamento e pongono lo stimolo per alcune riflessioni sulle implicazioni per il sistema "a monte", ovvero per la filiera del tessile abbigliamento.
I dati di Sistema Moda Italia evidenziano che dal 1990 al 2002 il peso complessivo delle "Catene" (Benetton, Stefanel, Zara, H&M,...) e della "Grande Distribuzione Organizzata" (La Rinascente, Coin,...) è passato da 19,7% a 35,9% per l'uomo (+16.2%), e da 19,4% a 32,9% nella donna (+13,5%), un aumento che in entrambi i casi è andato a scapito della quota detenuta dai "Negozi Indipendenti".
Le formule più organizzate di retail si rivelano dunque sempre più vincenti ed in grado, almeno all'apparenza, di "imporre" il proprio brand, stile e prodotto ai consumatori finali.
Ma quali sono gli elementi distintivi nell'offerta di questi retailer, quelli che ne stanno decretando il successo? Qui il discorso merita un approfondimento ed alcuni distinguo. Sicuramente queste catene possono tutte fare affidamento su investimenti nella qualità del punto vendita (in termini di superfici, localizzazione, personale addetto,...) ed in comunicazione impensabili per i piccoli negozi indipendenti, ma la variabile distintiva dei modelli di maggior successo (vedi Zara ed H&M) passa per la capacità di stimolare continuamente il consumatore con una proposta di prodotto sempre fresca ed aggiornata. In altre parole, passa attraverso la capacità di cogliere in anticipo i segnali deboli sui gusti dalla loro base clienti per la stagione in corso e di trasformare questi segnali nel prodotto giusto nel posto giusto. La capacità distintiva sembra dunque essere non quella di "imporre" lo stile di un brand ma quella di saper ascoltare, interpretare e realizzare il prodotto in tempi rapidi, attraverso una gestione eccellente della propria supply chain, ovvero della filiera a monte.
Questo vuol dire selezione di fornitori affidabili, in grado di produrre velocemente i riassortimenti e che non debbano scontare tempi di spedizione troppo lunghi. Infatti, in una partita che si gioca su una stagione di vendita sempre più breve, anche una/due settimane di ritardo possono fare la differenza tra una buon fatturato a prezzo pieno ed un eccessivo ricorso ai saldi. Se dunque il servizio e la rapidità diventano sempre più una pre-condizione per un fornitore che voglia rifornire questi retailer organizzati, è altrettanto vero che questo tipo di rapporto richiede quantomeno una localizzazione continentale rispetto al cliente finale (ovvero in Europa per i clienti europei).
E' probabile che fra gli operatori del retail organizzato si attivino processi di emulazione di questi "modelli vincenti"; in questo caso aumenteranno le aree di business dove la caratteristica determinante per la scelta del fornitore è rappresentata dalla capacità di dare risposte in tempi brevi (ovviamente con livelli di qualità e prezzo coerenti). In altre parole, i fornitori vincenti saranno le aziende che da "product oriented" sapranno trasformarsi in "service oriented" per la soluzione dei problemi dei loro clienti.
Questo scenario competitivo presenta dunque un'area di opportunità per le aziende del distretto pratese nella misura in cui esse sapranno adeguare il loro modo di rispondere alle esigenze dei clienti finali sviluppando una maggiore capacità di gestione della filiera. La necessità di accelerare e garantire i tempi di attraversamento passa per l'adozione di nuove logiche organizzative tra i diversi attori del distretto e pone degli spunti di riflessione importanti su nuovi modi di "lavorare insieme" per il raggiungimento dell'obiettivo comune del recupero di competitività del distretto stesso.