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Rimbocchiamoci
le maniche
di Mario Maselli, Presidente Unione Industriale Pratese
Nella seconda metà di quest'anno c'erano in agenda
due appuntamenti importanti che speravamo potessero dare una
svolta ai problemi del nostro tessile: il round del WTO a Cancun
ed il semestre italiano di presidenza dell'Unione Europea.
A Cancun sappiamo tutti come è andata. Il negoziato si
è subito incagliato sul nodo dei prodotti agricoli e
da lì non si è più schiodato. Alla fine
ha vinto la lobby degli agricoltori: tutti gli altri -noi compresi-
hanno perso. Le nuove regole del commercio internazionale, dalla
reciprocità di accesso ai mercati alla lotta al dumping
sociale, ambientale e sanitario- su cui tutti contavamo- non
solo non sono state scritte ma neppure si sono affacciate nel
dibattito; e c'è da dubitare che il WTO- così
come è oggi strutturato- possa mai arrivare a scriverle.
Avevamo avuto autorevoli affidamenti che la difesa del tessile-
abbigliamento e la valorizzazione della sua valenza strategica
per l'economia del continente, avrebbero costituito uno dei
principali punti di impegno della presidenza italiana dell'Unione
Europea: il semestre sta virando verso la fase conclusiva e
nulla di concreto accade, anche se tempo ancora ce ne sarebbe.
Ma non ci scoraggiamo, perché siamo consapevoli che la
battaglia che stiamo conducendo è decisiva per il futuro
del nostro distretto e che quando si aggrediscono problemi di
questa portata e complessità occorrono tenacia, determinazione
e tanta pazienza. Insistere quindi, soprattutto sull'Europa
perché solo dall'Europa possono venire le nostre possibilità
per una efficace difesa.
Occorre quindi andare avanti nell'agenda che avevamo predisposto:
a metà settembre l'incontro con il commissario Mario
Monti, molto positivo, perché ne è emersa la determinazione
della Comunità ad affrontare il problema Cina percorrendo
la strada della trattativa bilaterale ed a portare avanti il
tema della tracciabilità del prodotto, importante per
informare ed orientare il consumatore. A Prato Expo, il 30 settembre,
la tavola rotonda con autorità di governo e dirigenti
della Comunità per discutere del futuro del tessile-
abbigliamento in Europa; ed ancora, sempre su questo tema, il
9 ottobre la riunione promossa a Prato e Firenze da Sistema
Moda Italia e dall'Unione, dei funzionari ministeriali che si
occupano di tessile dei 25 paesi dell'Europa "allargata".
Ed ancora è da portare avanti il lavoro per costruire,
con Euratex, Sistema Moda Italia ed i produttori degli altri
paesi una efficace lobby del tessile-abbigliamento: proprio
Cancun ha evidenziato ancora una volta il ruolo decisivo che,
anche a livello internazionale, una forte lobby può giocare.
L'impegno quindi continua con, da parte nostra, una precisa
consapevolezza però: che, come abbiamo sempre fatto,
è sulle nostre forze, sulle nostre capacità che
dobbiamo anche e soprattutto contare.
Due anni, pessimi, li abbiamo alle spalle. Il mercato qualche
segnale di ripresa lo sta dando: Première Vision ne è
stata una prima verifica. Prato Expo ci aiuterà a capirne
un po' di più.
Rimbocchiamoci le maniche: la sfida continua. |
Formazione
e orientamento: nei giovani il futuro della nostra industria
Intenso come sempre, all'inizio del nuovo anno scolastico, l'impegno
dell'Unione per aiutare i giovani pratesi a scegliere i percorsi
di studio ed agevolare il loro ingresso nel mercato del lavoro.
Molte le iniziative in programma: incontri di orientamento,
in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori, per gli
studenti dell'ultimo anno delle medie inferiori di tutte le
scuole della Provincia di Prato; per le classi quarte delle
scuole superiori, il progetto Apprendere & Intraprendere
del Gruppo Giovani Imprenditori, che prevede incontri finalizzati
a far conoscere ai ragazzi il contesto economico locale, l'impresa
e le politiche attive del mercato del lavoro; infine, per i
neo-diplomati sta per essere attivato presso la sede dell'Unione,
in collaborazione con il Centro per l'Impiego, uno sportello
che consentirà colloqui fra giovani e "orientatori",
fornirà informazioni su come cercare lavoro, sull'università
e sui tirocini. Il tutto, naturalmente, in stretto collegamento
con le imprese. |
Opportunità
di fare affari con la Romania
L'Unione ha aderito a Fundatia Sistema Italia Romania, una fondazione
che ha come soci, oltre a Confindustria, Confartigianato e Confagricoltura,
anche varie associazioni territoriali e di categoria ed alcuni
istituti bancari. Scopo dell'iniziativa è offrire alle
imprese socie migliori opportunità di avviare eventuali
iniziative di affari in Romania, paese in crescita e per molti
aspetti economicamente interessante. |
Forum PMI: siamo ormai
al conto alla rovescia!
Il 17 e 18 ottobre prossimi avrà luogo la 5a edizione
del Forum Internazionale delle Piccole e Medie Imprese; tema
conduttore "Innovare per competere". Impossibile
citare qui tutti i relatori, e tantomeno limitarsi a ricordare
i principali, perché sarebbe davvero arduo stabilire
gradi di importanza o di interesse fra le numerose personalità
del mondo economico, politico e istituzionale, fra gli studiosi
e gli imprenditori che porteranno la loro voce alla Galleria
Farsettiarte in occasione di questa ormai "classica"
occasione di confronto sui temi dell'economia e della politica
per le PMI. Il programma è visibile sul sito www.forumpmi.it;
a noi pare molto interessante, e dello stesso parere devono
essere i tanti che si sono già iscritti da tutta Italia.
Gli sforzi congiunti della Piccola Industria di Confindustria
nazionale, di Confindustria Toscana e di noi pratesi - Camera
di Commercio e Unione Industriale - in collaborazione con
lo Studio Ambrosetti e con il supporto del Monte dei Paschi
di Siena e di IBM Italia stanno costruendo un grande evento!
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Visite
ad ITMA
Si apre il 22 ottobre l'edizione 2003 di ITMA; le imprese pratesi
partecipanti hanno potuto avvalersi del contributo della Camera
di Commercio e del supporto organizzativo dell'Unione. Sede
della fiera è Birmingham, città non fra le più
facilmente raggiungibili dall'Italia: per questo, e in considerazione
dell'importanza della fiera, l'Unione ha organizzato tre diverse
formule di viaggio che comprendono il volo su e da Londra (dove
sono fissati i pernottamenti) ed i trasferimenti in treno per
Birmingham. Tutte le informazioni sono disponibili sul nostro
sito www.ui.prato.it. Da segnalare che la sera del 24 avrà
luogo una serata di gala durante la quale terrà un concerto
la Camerata Strumentale Città di Prato: un altro modo,
oltre alle macchine, per portare un pezzetto di Prato a Birmingham. |
L'incontro
della filiera della maglieria
Sistema Moda Italia sta portando avanti con successo l'iniziativa
"Incontri di filiera", realizzando manifestazioni
itineranti in varie parti d'Italia per i diversi comparti
del tessile. In questo contesto, l'Unione Industriale ha ospitato
lo scorso 11 settembre, con il coordinamento del responsabile
dell'Area Distretti di Sistema Moda Italia Pietro Taddeucci,
un incontro della filiera della maglieria esterna, per fare
il punto della situazione del mercato e, soprattutto, per
acquisire indicazioni circa le prospettive per il prossimo
futuro e su come dovranno attrezzarsi le aziende produttrici
per essere pronte a cogliere le opportunità che si
presenteranno. Per i nostri produttori di maglieria e di filati
è stato importante ricevere informazioni di prima mano
dalla viva voce di buyers di prodotto, rappresentanti del
mondo della grande distribuzione e dell'ingrosso ed agenti:
occasioni del genere non capitano tutti i giorni e la grande
affluenza dei nostri imprenditori testimonia la validità
dell'idea.
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Programmazione
urbanistica: non dimentichiamoci l'industria
C'è del movimento sul piano della programmazione urbanistica:
fra PTC della Provincia di Prato, piani regolatori (in fase
più o meno avanzata oppure di revisione) di Prato, Montemurlo,
Vaiano, Calenzano e Campi Bisenzio, si sta tracciando il profilo
dell'utilizzo del territorio per almeno il prossimo decennio.
E c'è evidentemente da parte delle amministrazioni scetticismo,
o addirittura volontà di dissuasione, a proposito dello
sviluppo industriale dell'area: tendenzialmente, ai nuovi insediamenti
industriali si lascia ben poco spazio, mentre si rendono difficili
o impossibili gli adeguamenti dei vecchi. Per Prato, siamo in
attesa delle risposte ai progetti presentati dalle imprese e
veicolati dall'Unione; Montemurlo sta partendo adesso; idem
per Calenzano; il PTC della Provincia appare accattivante per
chi creda più nello sviluppo agricolo ed agrituristico
dell'area che nella sua vocazione industriale. Un apprezzamento
però a Campi Bisenzio, che deve tanta della sua attuale
prosperità allo sviluppo industriale, e non se ne è
dimenticata, visto che nel suo PRG le esigenze delle imprese
sono tenute in ragionevole considerazione. |
Tarsu:
occorre sì cambiare, ma in meglio, prego!
Il decreto Ronchi, lo ricordiamo, prevedeva il passaggio degli
oneri per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti da tassa
a tariffa, vale a dire da un "quid" determinato sulla
base di parametri aprioristici ad un costo commisurato all'entità
ed alla tipologia del servizio effettivamente reso. Abbiamo
sempre invocato l'applicazione di questo secondo principio,
che dovrebbe riequilibrare il rapporto fra civile e industriale,
oggi pesantemente sbilanciato a danno di quest'ultimo. La situazione
ad oggi è la seguente: nessuno dei Comuni dell'area si
decide a realizzare il passaggio a tariffa; nessuno, tranne
Calenzano, che ha previsto sì le tariffe, ma fissandole
in modo tale che le industrie ne risultino ancor più
penalizzate! Nessun commento, ma solo l'auspicio che l'amministrazione
di Calenzano riconsideri il provvedimento assunto e che gli
altri Comuni si decidano al "grande passo". |
Il
cardato per la pubblica amministrazione: qualche problema, ma
si va avanti
Abbiamo salutato con soddisfazione e speranza l'assicurazione
da parte del Ministro dell'Ambiente Matteoli che al cardato,
così come ad altri prodotti riciclati, verrà assegnata
una "riserva" del 30% su tutte le commesse pubbliche;
assicurazione che peraltro ha cominciato a concretizzarsi con
la pubblicazione del relativo decreto sulla Gazzetta Ufficiale
dello scorso 5 agosto. C'è stato un "intoppo",
costituito dalla bocciatura da parte della Corte dei Conti dell'istituzione
di una Commissione ad hoc per stilare l'elenco delle categorie
di prodotti che saranno interessati dal provvedimento: ma ci
risulta si stia ponendo rimedio attribuendo allo stesso Ministero
dell'Ambiente l'incarico di predisporre la lista. Siamo fiduciosi. |
EMAS di distretto: come valorizzare l'impegno ambientale di
Prato
L'EMAS è, in estrema sintesi, uno strumento istituito
con regolamento europeo tendente a promuovere e certificare
le prestazioni delle attività produttive e civili in
termini di rispetto dell'ambiente. Esistono ben precisi parametri
per certificare EMAS singole aziende o piccoli sistemi di imprese
(vedi l'esperienza del 1° Macrolotto); ma Prato, assieme
ad altre realtà toscane, sta cercando di certificarsi
- operazione senza precedenti - come intero distretto tessile.
Il passo fondamentale è compiuto: a luglio l'Unione e
il Comune e la Provincia di Prato hanno sottoscritto con la
Regione Toscana e l'ARPAT un protocollo che, previa sperimentazione
di un anno, verrà sottoposto per approvazione ai competenti
organi di valutazione italiani ed europei. Perché darsi
tanta pena per certificare EMAS Prato? Perché ciò
comporterebbe nuove opportunità di accesso a finanziamenti
riservati alle realtà "virtuose" dal punto
di vista ambientale; perché sarebbe un importante elemento
di immagine; e perché le imprese del distretto che volessero
certificarsi EMAS singolarmente avrebbero la strada spianata:
tre motivi uno più apprezzabile dell'altro. |
Come
cambia il mondo della distribuzione
di Davide Sburlati, Bain & Company Italy
Che nel nostro paese vi fosse in atto un processo strutturale
di ammodernamento del sistema distributivo del prodotto abbigliamento
era cosa nota ai più.
Tuttavia i dati appena pubblicati da Sistema Moda Italia sull'evoluzione
dei canali di distribuzione della maglieria quantificano in
maniera esatta la dimensione e la rapidità di questo
cambiamento e pongono lo stimolo per alcune riflessioni sulle
implicazioni per il sistema "a monte", ovvero per
la filiera del tessile abbigliamento.
I dati di Sistema Moda Italia evidenziano che dal 1990 al
2002 il peso complessivo delle "Catene" (Benetton,
Stefanel, Zara, H&M,...) e della "Grande Distribuzione
Organizzata" (La Rinascente, Coin,...) è passato
da 19,7% a 35,9% per l'uomo (+16.2%), e da 19,4% a 32,9% nella
donna (+13,5%), un aumento che in entrambi i casi è
andato a scapito della quota detenuta dai "Negozi Indipendenti".
Le formule più organizzate di retail si rivelano dunque
sempre più vincenti ed in grado, almeno all'apparenza,
di "imporre" il proprio brand, stile e prodotto
ai consumatori finali.
Ma quali sono gli elementi distintivi nell'offerta di questi
retailer, quelli che ne stanno decretando il successo? Qui
il discorso merita un approfondimento ed alcuni distinguo.
Sicuramente queste catene possono tutte fare affidamento su
investimenti nella qualità del punto vendita (in termini
di superfici, localizzazione, personale addetto,...) ed in
comunicazione impensabili per i piccoli negozi indipendenti,
ma la variabile distintiva dei modelli di maggior successo
(vedi Zara ed H&M) passa per la capacità di stimolare
continuamente il consumatore con una proposta di prodotto
sempre fresca ed aggiornata. In altre parole, passa attraverso
la capacità di cogliere in anticipo i segnali deboli
sui gusti dalla loro base clienti per la stagione in corso
e di trasformare questi segnali nel prodotto giusto nel posto
giusto. La capacità distintiva sembra dunque essere
non quella di "imporre" lo stile di un brand ma
quella di saper ascoltare, interpretare e realizzare il prodotto
in tempi rapidi, attraverso una gestione eccellente della
propria supply chain, ovvero della filiera a monte.
Questo vuol dire selezione di fornitori affidabili, in grado
di produrre velocemente i riassortimenti e che non debbano
scontare tempi di spedizione troppo lunghi. Infatti, in una
partita che si gioca su una stagione di vendita sempre più
breve, anche una/due settimane di ritardo possono fare la
differenza tra una buon fatturato a prezzo pieno ed un eccessivo
ricorso ai saldi. Se dunque il servizio e la rapidità
diventano sempre più una pre-condizione per un fornitore
che voglia rifornire questi retailer organizzati, è
altrettanto vero che questo tipo di rapporto richiede quantomeno
una localizzazione continentale rispetto al cliente finale
(ovvero in Europa per i clienti europei).
E' probabile che fra gli operatori del retail organizzato
si attivino processi di emulazione di questi "modelli
vincenti"; in questo caso aumenteranno le aree di business
dove la caratteristica determinante per la scelta del fornitore
è rappresentata dalla capacità di dare risposte
in tempi brevi (ovviamente con livelli di qualità e
prezzo coerenti). In altre parole, i fornitori vincenti saranno
le aziende che da "product oriented" sapranno trasformarsi
in "service oriented" per la soluzione dei problemi
dei loro clienti.
Questo scenario competitivo presenta dunque un'area di opportunità
per le aziende del distretto pratese nella misura in cui esse
sapranno adeguare il loro modo di rispondere alle esigenze
dei clienti finali sviluppando una maggiore capacità
di gestione della filiera. La necessità di accelerare
e garantire i tempi di attraversamento passa per l'adozione
di nuove logiche organizzative tra i diversi attori del distretto
e pone degli spunti di riflessione importanti su nuovi modi
di "lavorare insieme" per il raggiungimento dell'obiettivo
comune del recupero di competitività del distretto
stesso.
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