Internet, anzitutto, è un insieme di computer connessi fra loro: essi formano ciò che viene chiamato un network.
Viene calcolato che questa rete sia stata usata (i dati si riferiscono a metà del '94) da oltre venticinque milione di persone. Ma la popolarità di
Internet è in costante aumento: è stato infatti misurato un incremento annuo dell'utenza di circa il 30%.
Tuttavia, esiste un'altra visione - meno quantitativa - della "rete delle reti": quella di una comunità di persone che "convivono" quotidianamente nel network e
che usano una collezione di risorse messe a disposizione dalla stessa.
Qualcuno ha parlato di Internet come di una nazione: senza spingerci così lontano possiamo dire che, in certi suoi ambiti, la Rete è
un luogo di vita comune.
Internet nacque nei tardi anni sessanta da un progetto del Dipartimento della Difesa
degli Stati Uniti. Tale progetto, che prese il nome di ARPAnet, aveva come
finalità principale quella di collegare tra loro computer utilizzati per scopi militari: l'obiettivo era quello di
costruire un network che potesse sopravvivere anche quando una parte di esso
non era funzionante. Per capire appieno la filosofia del progetto, basti ricordare
che si era in piena guerra fredda e che, quindi, gli enti governativi statunitensi erano particolarmente interessati
a sviluppare delle tecnologie che potessero funzionare anche dopo un disastro nucleare.
Ciò che doveva rendere possibile l'utilizzo della rete anche in presenza di una simile eventualità
risiedeva nell'idea che un computer, per poter comunicare con un altro, poteva seguire
diverse strade. Quando una di queste era ostacolata, era sempre possibile utilizzarne
un'altra per raggiungere il destinatario.
Si iniziarono, quindi, a studiare e sviluppare metodi di trasmissione dati e strutture adatte allo scopo, per il quale
vennero "reclutati" alcuni tra i migliori esperti in campo informatico dell'epoca, molti dei quali provenienti
dall'ambiente accademico.
Il progetto era ambizioso e già il fatto che fosse il Dipartimento della
Difesa americano a "sponsorizzarlo", ci può far rendere conto dei mezzi e delle
risorse impiegate.
Siccome la comunicazione nella rete avveniva sempre tra un computer chiamato "sorgente"
e uno chiamato "destinazione", non è difficile convincersi della necessità
di pensare al modo in cui i computer potessero comunicare. Nacque così il
protocollo internet (IP), un oggetto che garantiva la
comunicazione all'interno della rete. Questo protocollo era particolarmente interessante visto
che non richiedeva che i computer collegati dovessero essere tutti dello stesso tipo, il che
significava che ogni persona nel network poteva acquistare un qualsiasi tipo di computer ed avere
la possibilità di comunicare con calcolatori di tipo diverso.
Già da qui si vede la potenza della rete: non si hanno limitazioni dettate dal tipo
di hardware da utilizzare, si ha infatti un metodo di comunicazione molto pratico ed
efficace.
Mentre ARPAnet si sviluppava nella direzione sopra citata, una
interessante innovazione investe il mondo "elettronico": nascono le reti di computer su
aree locali (LAN). Rientrano in questa categoria, quei
network che si estendono su distanze limitate (all'incirca non più di un km). Venne
quindi a crearsi una nuova esigenza: ARPAnet doveva connettere, oltre che
singoli computer, anche reti LAN, il che voleva dire che ogni computer connesso a una rete locale
poteva accedere ai servizi ARPAnet.
Allo stesso tempo, altre organizzazioni iniziarono a sfruttare il protocollo IP per
la comunicazione dei loro network. Divenne così ovvio che se queste reti
potevano comunicare insieme, gli utenti su tali reti potevano parlare con quelli su
un'altra.
Tra le varie LAN nate negli anni '80, le più importanti furono senza dubbio quelle della
Fondazione Scientifica Nazionale (NSF). Questo ente del
governo americano, dopo avere realizzato dei centri di calcolo basati su supercomputer,
affrontò il problema di come collegare insieme queste risorse. Inizialmente si
tentò di usare la rete militare (ARPAnet) già esistente ma, per
motivi burocratici ed amministrativi, il tentativo fallì. A questo punto NSF decise
di sviluppare una rete propria, basata sulla tecnologia IP funzionante sopra
ARPAnet.
I centri di calcolo vennero così connessi tramite linea telefonica, e si formarono reti
regionali che permettevano l'allacciamento delle strutture educative circostanti al centro più
vicino. Ognuno di questi era poi collegato con gli altri centri di supercalcolo: in questo modo qualsiasi
computer della rete poteva comunicare con un altro, purchè connesso. La soluzione fu di
successo ma siccome gli utenti e le risorse crescevano, essa di dimostrò efficace
per un intervallo di tempo moderatamente basso. Quando il traffico iniziò ad intensificarsi
e, di conseguenza, le linee telefoniche furono sovraccaricate, si comprese che si aveva bisogno di una
ristrutturazione della rete per permettere agli utenti di continuare a usarla.
Nel 1987 le linee telefoniche furono sostituite con un tipo di nuova concezione, molto più veloci e affidabili. Oltre a questo, un ottimo lavoro
di test fu realizzato per garantire la perfetta efficienza del network.
Una volta messo a disposizione un mezzo di comunicazione così potente, gli
utenti inziarono a crescere vertiginosamente. Il fenomeno era dovuto al fatto che, mentre inizialmente NSFnet
(da qui in poi si può chiamarla Internet) era dedicata puramente a ricercatori
universitari ed enti governativi, in seguito si fornì anche agli studenti degli ultimi anni di
college la possibilità di diventare suoi utenti.
Con l'aumento degli utenti aumentò, fortunatamente, di pari passo anche lo sviluppo di
nuove tecnologie che garantivano il perfetto funzionamento e la perfetta efficacia della rete:
verso la metà degli anni '80 venne, infatti, scelto TCP/IP come protocollo preferenziale e ARPAnet
fu scissa in ARPAnet e MILnet.
La decisione di fornire il servizio anche ad università europee e extra-europee
rappresentò un ulteriore motivo di crescita di Internet. Siamo alla fine degli anni '80:
ora il mondo universitario è connesso in una rete mondiale e un utente di Roma può
comunicare liberamente con un collega di Tokyo!
Internet e i provider
Nei primi anni '90, ARPAnet venne eliminata. Questo avvenne sostanzialmente per due motivi. Il primo era legato ai costi: la struttura iniziava ad essere troppo onerosa per essere gestita dal ministero della difesa. Si pensò allora di cedere ARPAnet a privati. Tuttavia, per poter realizzare tale progetto, occorreva suparare una seconda limitazione era che, fino a quel momento, gli utenti Internet non potevano essere aziende o enti a carattere commerciale, in quanto su NSFnet era proibito qualsiasi traffico for profit.
Gli anni novanta furono importanti anche per la nascita di quello che di fatto è lo strumento più semplice e utilizzato per la navigazione in Internet. Nel 1990 presso il CERN (centro di ricerca di fisica nucleare di Ginevra) nacque un progetto per la condivisione tra gli utenti di dati testuali e non. I ricercatori informatici incaricati del progetto individuarono nell'ipertesto la struttura più adatta a definire lo strumento e in Internet il mezzo più adeguato per distribuire le informazioni. Nel 1992 centro nazionale statunitense per il supercalcolo (NCSA) realizzò il primo browser per il Web (chiamato Mosaic) e il primo sito a cui connettersi. In poco tempo i server e, quindi, le informazioni disponibili, iniziarono ad aumentare. Altri browser uscirono sul mercato; in particolare Netscape della Netscape Communications Corporation, è ora il piu' utilizzato. Una curiosità su quest'ultimo : si scrive Netscape ma si legge Mozilla!! Questo è dovuto al fatto che inizialmente il browser aveva come logo il famoso dinosauro dei cartoni animati giapponesi.