ECOLABEL
DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 17 febbraio 1999 che stabilisce i criteri per l'assegnazione di un marchio comunitario di qualita' ecologica ai prodotti tessili (1999/178/CE)
LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,
- visto il trattato che istituisce la Comunità europea,
- visto il regolamento (CEE n. 880/92 del Consiglio, del 23 marzo 1992, concernente un
sistema comunitario di assegnazione di un marchio di qualità ecologica, in particolare
l'articolo 5, paragrafo 1, secondo comma, considerando che l'articolo 5, paragrafo 1,
primo comma, del regolamento (CEE n. 880/92 stabilisce che le condizioni di assegnazione
del marchio sono definite per gruppi di prodotti;
- considerando che l'articolo 10, paragrafo 2, del regolamento (CEE) n. 880/92 stabilisce
che le proprietà ecologiche del prodotto devono essere valutate in rapporto ai criteri
specifici per gruppi di prodotti;
considerando che in conformità dell'articolo 6 del regola mento (CEE) n. 880/92 del
Consiglio, la Commissione ha consultato i principali ambienti interessati riuniti in un
forum consultivo;
- considerando che le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del
comitato istituito dall'articolo 7 del regolamento (CEE) n. 880/92,
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo I
Il gruppo di prodotti "prodotti tessili" (in
seguito denominato "il gruppo di prodotti") si riferisce a:
- Capi di abbigliamento tessili: capi di abbigliamento costituiti per almeno il 90 % in
peso di fibre tessili.
- Prodotti tessili per interni: prodotti tessili da utilizzarsi in interni costituiti per
almeno il 90 % in peso di fibre tessili, ad esclusione dei rivestimenti per pavimenti.
- Filati e tessuti destinati all'uso in capi di abbigliamento tessili e prodotti tessili
per interni.
Articolo 2
Le proprietà ecologiche e l'idoneità all'uso del
gruppo di prodotti definiti all'articolo 1 sono valutate in rapporto ai criteri ecologici
e di idoneità all'uso specifici stabiliti nell'allegato.
Articolo 3
La definizione del gruppo di prodotti e i criteri ad
esso relativi sono validi per un periodo di tre anni a decorrere dal primo giorno del mese
successivo a quello dell'adozione dei criteri.
Articolo 4
Il numero di codice assegnato a questo gruppo di
prodotti per scopi amministrativi è "016".
Articolo 5
Gli Stati membri sono destinatari della presente
decisione.
Fatto a Bruxelles, il 17 febbraio 1999.
Per la Commissione - Ritt BJERREGAARD - Membro della Commissione
ALLEGATO
Per ottenere l'assegnazione del marchio di qualità ecologica, un prodotto quale definito all'articolo 1 deve risultare conforme ai criteri stabiliti nel presente allegato in base a prove effettuate secondo i metodi ivi indicati. Se del caso, possono essere utilizzati altri metodi di prova se essi sono ritenuti equivalenti dall'organismo incaricato di valutare la domanda. In assenza di riferimenti alle prove, o se tali riferimenti riguardano fasi di verifica o monitoraggio, gli organismi competenti devono basarsi, ove opportuno, sulle dichiarazioni e sui documenti forniti dal richiedente e/o su verifiche eseguite da organismi indipendenti. Si raccomanda agli organismi competenti di tener conto, nella valutazione delle domande e nella verifica della conformità ai criteri previsti dal presente allegato, dell'attuazione di programmi di gestione ambientale riconosciuti, come EMAS o IS0 14001. Questi criteri hanno in particolare l'obiettivo di favorire la riduzione dell'inquinamento idrico dovuto alle fasi fondamentali del processo di lavorazione tessile, tra le quali la produzione di fibre, la filatura, la tessitura ortogonale, la tessitura a maglia, il candeggio, la tintura e il fissaggio.
Unità funzionale
L'unita funzionale cui devono essere riferiti
gli input e gli output è:
1 kg di prodotto tessile in condizioni normali (65% RH + 2% e 20°C + 2°C -
queste condizioni sono specificate nella norma ISO 139 - Tessili. Atmosfere normali per
l'ambientamento e le prove).
A. CRITERI ECOLOGICI
I criteri ecologici si dividono in due categorie
principali e riguardano le fibre tessili (A1) e i processi e le sostanze chimiche (A2).
A1. FIBRE TESSILI
Nella sezione Al sono elencati i criteri specifici per
le fibre relativi ad acrilico, cotone, elastan, lino e altre fibre tessili liberiane, lana
sudicia e altre fibre cheratiniche, fibre di cellulosa artificiali, poliammide, poliestere
e polipropilene. Sono ammesse anche altre fibre per le quali non sono stabiliti criteri
specifici, con l'eccezione delle fibre minerali, di vetro, di metallo, di carbonio e altre
fibre inorganiche. Il richiedente deve fornire informazioni dettagliate sulla composizione
dei prodotti tessili. Il rispetto dei criteri stabiliti nella presente sezione Al per una
data fibra non è vincolante se detta fibra contribuisce per meno del 5% del peso totale
delle fibre tessili contenute nel prodotto. Questo criterio non si applica nel caso di
fibre riciclate. In questo contesto per 'fibre riciclate' si intendono le fibre derivanti
esclusivamente da ritagli dell'industria tessile e dell'abbigliamento o da rifiuti di
consumo (tessili o altro). In ogni caso, almeno l'85% in peso di tutte le fibre contenute
nel prodotto deve essere conforme ai criteri specifici corrispondenti, se stabiliti, o
essere costituito da fibre riciclate.
1. ACRILICO
a) Il tenore residuo di acrilonitrile nelle
fibre gregge bianche che escono dagli impianti di produzione deve essere inferiore a
1,5 mg/kg.Metodo di prova: estrazione con acqua all'ebollizione e quantificazione
mediante gascromatografia (GLC) con colonna capillare. Rapporto di prova richiesto
all'atto della domanda.
b) Le emissioni di acriloninile nell'atmosfera (nel corso della polimerizzazione e fino
alla soluzione pronta per la filatura), espresse come media annua, devono essere inferiori
a 1 g/kg di fibra prodotta.
2. COTONE
Le fibre di cotone non devono contenere più' di 0,05 ppm (se la
sensibilità del metodo di prova lo consente) di ciascuna delle seguenti sostanze:
aldrin, aptafol, clordano, DDT, dieldrin, endrin, eptacloro, esaclorobenzene e 2,4,5-T esaclorocicloesano
(isomeri totali), cloridimeform, clorobenzilato, dinoseb e relativi salì e monocrotofos.
Metodi di prova: a seconda dei casi, US EPA 8081 A [pesticidi organoclorurati con
estrazione a ultrasuoni o con il metodo Soxhlet e solventi apolari (iso-ottano o esano)] ,
8151 A (erbicidi clorurati, utilizzando il metanolo), 8141 A (composti organofosforici), o
8270 C (composti organici semivolatili). Rapporto di prova richiesto all'atto della
domanda. Questa prescrizione non si applica quando più del 50 % del contenuto di
cotone è di natura organica, ovvero, come certificato da un organismo indipendente, che
è stato prodotto conformemente alle prescrizioni di produzione e ispezione di cui al
regolamento (CEE) n. 2092/91 del Consiglio. Questa prescrizione non si applica se può
essere documentata l'identità' dei produttori di almeno il 75 % del cotone utilizzato nel
prodotto finale, unitamente a una dichiarazione degli stessi produttori secondo la quale
nessuna delle sostanze sopracitate è stata impiegata nei campi o nelle piantagioni in cui
è stato prodotto il cotone in questione o sul cotone stesso. Quando più del 95 % del
cotone è di natura organica, ovvero, come certificato da un organismo indipendente, è
stato prodotto conformemente alle prescrizioni di produzione e ispezione di cui al
regolamento (CEE) n. 2092/91, il richiedente può apporre la menzione "cotone
organico" accanto al marchio di qualità ecologica.
3. ELASTAN
a) Il tenore di zinco non deve superare 1000
ppm. Metodo di prova: determinazione diretta mediante spettrofotometria di assorbimento
atomico (AAS). Rapporto di prova richiesto all'atto della domanda.
b) Le emissioni di diisocianati aromatici nell'atmosfera durante la polimerizzazione e la
filatura, espresse come media annua, devono essere inferiori a 5 mg/kg di fibra prodotta.
4. LINO E ALTRE FIBRE TESSILI
LIBERIANE (INCLUSE CANAPA, IUTA E RAMIE')
Il lino e le altre fibre tessili liberiane non
devono essere ottenute mediante macerazione in acqua, a meno che le acque reflue derivanti
da tale processo siano trattate in modo tale da ridurre il fabbisogno chimico di ossigeno
(COD) o il carbonio organico totale (TOC) di almeno il 75 % per le fibre di canapa e di
almeno il 95 % per il lino e le altre fibre tessili liberiane. Metodo di prova: ISO 6060
(COD). Rapporto di prova richiesto all'atto della domanda se viene utilizzato il
procedimento di macerazione in acqua.
5. LANA SUCIDA E ALTRE FIBRE
CHERATINICHE (INCLUSA LA LANA DI PECORA, CAMMELLO, ALPACA E CAPRA)
a) Il contenuto totale complessivo delle
seguenti sostanze non deve superare 0,5 ppm: a-esaclorocicloesano,
b-esaclorocicloesano, lindano (g -esaclorocicloeaano), d-esaclorocicloesano, aldrin,
dieldrin, endrin, p,p'-DDT, p,p'-DDD.
b) Il contenuto totale complessivo delle seguenti sostanze non deve superare 2 ppm:
propetamfos, diazinone, diclofention, fenclorfos, clorfenvinfos.
c) Il contenuto totale complessivo delle seguenti sostanze non deve superare 3 ppm:
cyhalotrin, cypermetrin, deltametrin, fenvalerate.
Le prescrizioni di cui sopra [relative alle lettere a), b) e c) e prese separatamente] non
si applicano se può essere documentata l'identità dei produttori di almeno il 75 % delle
fibre di lana o cheratiniche in questione, e se viene presentata una dichiarazione degli
stessi produttori che nessuna delle sostanze sopracitate è stata impiegata nei campi o
sugli animali in questione.
Metodi di prova relativi alle lettere a), b) e c): estrazione seriale con solventi di tipo
polare e non polare, purificazione per gel permeation e determinazione mediante
gascromatografia (GLC) con colonne capillari con rilevazione a cattura di elettroni (ECD).
Rapporto di prova richiesto all'atto della domanda.
d) Il COD degli effluenti del lavaggio della lana scaricati in un impianto di trattamento
esterno non deve superare 60 g/kg di lana sucida e gli effluenti devono essere trattati
all'esterno del sito di produzione così da conseguire un'ulteriore riduzione di almeno il
75 % del tenore di COD.
Gli effluenti del lavaggio della lana trattati nel sito di produzione e scaricati nelle
acque di superficie non devono superare 5 g COD/kg di lana sucida. Il pH degli effluenti
scaricati nelle acque di superficie deve essere compreso tra 6 e 9 (a meno che il pH delle
acque di superficie si collochi al di fuori di questa fascia) e la temperatura deve essere
inferiore a 40°C (a meno che la temperatura delle acque di superficie sia superiore a
tale valore). Metodo di prova per la lettura d): ISO 6060. Rapporto di prova e dati
pertinenti richiesti all'atto della domanda.
6. FIBRE DI CELLULOSA
ARTIFICIALI (INCLUSE VISCOSA, LYOCELL, ACETATO, CUPRO, TRIACETATO)
a) il livello di AOX nelle fibre non deve superare 250
ppm. Metodo di prova: ISO 11480.97 (combustione controllata e titolazione
microcoulometrica). Rapporto di prova richiesto all'atto della domanda.
b) Per le fibre di viscosa, il tenore di zolfo delle emissioni nell'atmosfera dei composti
di zolfo generati durante la produzione delle fibre, espresso in media annua, non deve
superare 160 g/kg di fibra in bava continua prodotta e 30 g/kg di fibra in fiocco
prodotta. Se ambedue i tipi di fibra sono prodotti in uno stesso sito, le emissioni
globali non devono superare la corrispondente media ponderata.
c) Per le fibre di viscosa, lo scarico in acqua di zinco proveniente dal sito di
produzione, espresso come media annua, non deve superare 1 g/kg.
d) Per le fibre di cupro, il tenore di rame nelle acque di scarico provenienti dal sito di
produzione, espresso come media annua, non deve superare 0,1 ppm.
7. POLIAMMIDE
Le emissioni nell'atmosfera di N2O
durante la produzione di monomeri, espresse come media annua,non devono superare 1 g/kg di
fibra prodotta.
8. POLIESTERE
a) Il quantitativo di antimonio nelle fibre di
poliestere non deve superare 300 ppm. Metodo di prova: determinazione diretta mediante
spettrofotometria di assorbimento atomico (AAS). Rapporto di prova richiesto all'atto
della domanda.
b) Le emissioni nell'atmosfera di VOC durante la polimerizzazione del poliestere, espresse
in media annua, non devono superare 1,2 g/kg di resina di poliestere prodotta. (Per
composto organico volatile si intende qualsiasi composto organico che a 293,15 K abbia una
pressione di vapore pari o superiore a 0,01 kPa, o una volatilita' equivalente in
particolari condizioni d'uso).
9. POLIPROPILENE
Non devono essere usati pigmenti a base di piombo.
A2. PROCESSI E
SOSTANZE CHIMICHE
I criteri di cui alla presente sezione si applicano,
se del caso, a tutte le fasi della produzione, compresa la produzione delle fibre. E
ammesso tuttavia che le fibre riciclate possano contenere alcuni dei coloranti o delle
sostanze escluse dai presenti criteri, soltanto però se essi sono stati utilizzati nel
precedente ciclo di vita delle fibre.
10. OLI PER LA CARDATURA E LA
FILATURA, CERE, APPRETTI, LUBRIFICANTI E BOZZIME APPLICATI SU FIBRE E FILATI
a) A ciascuno stadio della produzione in cui
oli per la cardatura e la filatura, cere, appretti, lubrificanti sono applicati su fibre o
filati, le sostanze applicate individualmente, o almeno il 90% (in peso secco) delle
sostanze che compongono le preparazioni impiegate, devono essere sufficientemente
biodegradabili o eliminabili negli impianti di trattamento delle acque reflue.
Almeno il 95% (in peso secco) delle sostanze che compongono qualsiasi preparazione di
bozzima applicate a fibre o filati devono essere sufficientemente biodegradabili o
eliminabili negli impianti di trattamento delle acque reflue, oppure devono essere
riciclate.
In questo ambito, si ritiene che una sostanza sia sufficientemente biodegradabile o
eliminabile:
- se, sottoposta a uno dei seguenti metodi di prova OECD 301 A, OECD 301 E, ISO 7827, OECD
302 A, ISO 9887, OECD 302 B, o ISO 9888, evidenzia una percentuale di degradazione di
almeno il 70 % entro 28 giorni,
- se, sottoposta a uno dei seguenti metodi di prova OECD 301 B, ISO 9439, OECD 301 C, OECD
302 C, OECD 301 D, ISO 10707, OECD 301 F, ISO 9408, ISO 10708 o ISO 14593, evidenzia una
percentuale di degradazione di almeno il 60 % entro 28 giorni,
- se, sottoposta a uno dei seguenti metodi di prova OECD 303 o ISO 11733, evidenzia una
percentuale di degradazione di almeno l'80 % entro 28 giorni
- o, nel caso di sostanze per le quali i citati metodi di prova non siano applicabili, se
viene dimostrato un equivalente livello di biodegradazione o eliminazione.
Questa prescrizione non si applica alle sostanze inorganiche o agli oli di silicone
Metodi di prova e valori limite come sopra. Se non sono disponibili informazioni
sufficienti sulla biodegradabilita o eliminabilita delle sostanze utilizzate,
deve essere presentato un rapporto di prova all'atto della domanda.
b) Gli oli minerali utilizzati non devono contenere più di 1 ppm di composti aromatici.
11. TCP E PCP
Non devono essere impiegati il tetraclorofenolo e di
pentaclorofenolo e i relativi sali ed esteri. Metodo di prova per la verifica di filati,
tessuto o prodotto finale: estrazione, se opportuno, derivatizzazione con anidride acetica
e determinazione mediante gascromatografia (GLC) con colonne capillari con rilevazione a
cattura di elettroni (ECD), valore limite 0,05 ppm.
12. DECOLORAZIONE O
DEPIGMENTAZIONE
I sali dei metalli pesanti (ad eccezione del
ferro) o la formaldeide non devono essere utilizzati per la decolorazione o la
depigmentazione.
13. CARICA
I composti di cerio non devono essere
utilizzati nella carica di filati o tessuti.
14. DETERGENTI, AMMORBIDENTI,
AGENTI COMPLESSANTI
a) Non devono essere utilizzate, né devono
essere contenute in alcuna preparazione o formulazione, le seguenti sostanze:
alchilfenoletossilati (APEO), cloruro di bis(alchile di sego idrogenato) dimetilammonio
(DTDMAC), cloruro di distearildimetilammonio (DSDMAC), cloruro di di(sego idrogenato)
dimetilammonio (DHTDMAC) ed etilendiammina tetracetato (EDTA).
b) In ciascun sito per il trattamento ad umido, più del 95% in peso di detergenti,
ammorbidenti, agenti complessanti utilizzati deve essere sufficientemente degradabile o
eliminabile in impianti di trattamento delle acque reflue (quali definiti in precedenza a
proposito di oli per la cardatura e la filatura, cere, appretti, lubrificanti e bozzime).
Metodi di prova e valori limite sono quelli definiti in precedenza per oli per la
cardatura e per la filatura, cere, appretti, lubrificanti e bozzime. Se necessario
(ovvero, se non sono disponibili informazioni sufficienti sulla biodegradabilita' o
eliminabilita' delle sostanze utilizzate), il rapporto di prova è richiesto all'atto
della domanda.
15. AGENTI CANDEGGIANTI
In generale, le emissioni di AOX negli
scarichi complessivi del candeggio devono essere inferiori a 40 mg Cl/kg. Nei
seguenti casi il livello deve essere inferiore a 100 mg Cl/kg:
- lana prima della stampa,
- lino e altre fibre tessili liberiane,
- cotone con un grado di polimerizzazione inferiore a 1800 e destinato a prodotti
finali di colore bianco.
Questa prescrizione non si applica alla produzione di fibre di cellulosa artificiali.
Metodo di prova: ISO 9562 o prEN 1485. Il rapporto di prova è richiesto all'atto della
domanda solo se vengono utilizzati agenti candeggianti clorurati.
16. IMPURITA' NEI COLORANTI
I livelli di impurità' ioniche nei coloranti
impiegati non devono superare i seguenti valori: As 50 ppm, Cd 20 ppm, Cr 100 ppm, Cu 250
ppm, Hg 4 ppm, Ni 200 ppm, Pb 100 ppm, Sb 50 ppm, Sn 250 ppm, Zn 1500 ppm.
17. IMPURITA' NEI PIGMENTI
I livelli di IMPURITA ioniche nei
pigmenti impiegati non devono superare i seguenti valori: As 50 ppm, Cd 50 ppm, Cr 100
ppm, Hg 25 ppm, Pb 100 ppm, Sb 250 ppm; Zn 1000 ppm.
18. TINTURE CON MORDENTI AL
CROMO
Le tinture con mordenti sì cromo possono
essere effettuate solo per le lane e altre fibre cheratiniche e solo se si impiegano
tecniche di tintura a basso fattore di cromo, nella misura seguente:
a) non più dell'1,8% di bicromato di potassio ne' più del 1,5% di bicromato di sodio (in
peso) da utilizzarsi per la mordenzatura al cromo per i colori neri e non più dell'1 % di
tali sostanze per la mordenzatura al cromo per gli altri colori;
b) i bagni di cromo esausti non devono contenere più di 5 mg/l Cr III o 0,5 mg/l Cr VI.
Metodo di prova: spettrofotometria di assorbimento atomico (AAS). Rapporto di prova
richiesto all'atto della domanda se vengono utilizzate tinture con mordenti al cromo
19. COLORANTI A COMPLESSO
METALLICO
Se vengono utilizzati coloranti a complesso
metallico a base di rame, cromo, nichel:
a) laddove il colorante a complesso metallico costituisca più del 20% dei componenti del
colorante, non più del 7 % del colorante applicato (input del processo) può essere
scaricato nell'impianto di trattamento delle acque reflue (sia nel sito di produzione che
al suo esterno).
b) Le emissioni nell'acqua dopo il trattamento non devono superare i seguenti valori: Cu
75 mg/kg (fiocco, filato o tessuto); Cr 50 mg/kg; Ni 75 mg/kg;
Metodo di prova: ISO 8288 per Cu e Ni; ISO 9174 o prEN 1233 per Cr. Rapporto di prova
richiesto all'atto della domanda se vengono utilizzati i corrispondenti coloranti a
complesso metallico.
20. COLORANTI AZOICI
Non possono essere utilizzati coloranti azoici
che per scissione riduttiva possono dare origine ad una delle seguenti ammine aromatiche:
- 4-aminodifenile (92-67-1)
- benzidina (92-87-5)
- 4-cloro-o-toluidina (95-69-2)
- 2-naftilammina (91-59-8)
- o-ammino-azotoluene (97-56-3)
- 2-ammino-4-nitrotoluene (99-55-8)
- p-cloroanilina (106-47-8)
- 2,4,-diamminoanisolo (615-05-4)
- 4,4'-diamminodifenilmetano (101-77-9)
- 3,3'-diclorobenzidina (91-94-1)4
- 3,3'-dimetossibenzidina (119-90-4)
- 3,3'-dimetilbenzidina (119-93-7)
- 3,3'-dimetil-4,4'-diaminodigenilmetano (838-88-0)
- p-cresidina (120-71-8)
- 4,4'-metilen-bis-(2 cloroanilina) (101-14-4)
- 4,4'-ossidianilina (101-80-4)
- 4,4'-tiodianilina (139-65-1)
- o-toluidina (95-53-4)
- 2,4-diamminotoluene (95-80-7)
- 2,4,5-trimetilanilina (137-17-7)
- 4-amminoazobenzene (60-09-3)
- o-anisidina (90-04-0)
Metodo di prova se richiesto per la verifica: metodo tedesco B-82.02 o metodo francese XP
G 08-014, soglia 30 ppm. (Nota: si noti che falsi positivi sono possibili nel caso di
4-amminiazobenzene, 4-ammino-difenile e si raccomanda pertanto di eseguire una prova di
conferma).
21. COLORANTI CANCEROGENI,
MUTAGENI O TOSSICI PER LA RIPRODUZIONE
Non possono essere utilizzati i seguenti
coloranti:
a) - C.I. Solvent Yellow 1
- C.I. Solvent Yellow 2
- C.I. Solvent Yellow 3
- C.I. Basic Red 9
- C.I. Disperse Blue 1
- C.I. Acid Red 26
b) i coloranti o le preparazioni con coloranti ai quali sono assegnate o possono essere
assegnate una qualsiasi delle seguenti frasi di rischio R45 (può provocare il Cancro),
R46 (può provocare alterazioni genetiche ereditarie), R60 (può ridurre la
fertilità) o R61 (può danneggiare i bambini non ancora nati), quali sono definite
nella direttiva 67/548/CEE del Consiglio, modificata da ultimo dalla direttiva 98/73/CE
della Commissione.
22. COLORANTI POTENZIALMENTE
SENSIBILIZZANTI
I seguenti coloranti potenzialmente
sensibilizzanti possono essere impiegati solo se la solidità alla traspirazione
(acida e alcalina) dei filati o tessuti colorati è almeno 4:
- C.I. Disperse Blue 3
- C.I. Disperse Blue 35
- C.I. Disperse Blue 106
- C.I. Disperse Blue 124
- C.I. Disperse Yellow 3
- C.I. Disperse Orange 3
- C.I. Disperse Orange 37/76
- C.I. Disperse Red 1
Metodo di prova per la resistenza delle tinte: ISO l05-E04. Rapporto di prova richiesto
all'atto della domanda solo in caso di utilizzo di uno o più dei coloranti citati.
23. RIGONFIANTI (CARRIER)
ALOGENATI
Non è consentito l'uso di rigonfianti
(carrier) alogenati.
24. STAMPA
a) Le paste di stampa utilizzate non devono
contenere più del 5 % di composti organici volatili (per composto organico volatile si
intende qualsiasi composto organico che a 293,15 K abbia una pressione di vapore pari o
superiore a 0,01 kPa, o una volatilita' equivalente in particolari condizioni d'uso).
b) Non e' consentita la stampa a base di plastisol.
25. FORMALDEIDE
Il quantitativo di formaldeide libera e
parzialmente idrolizzabile contenuta nel tessuto finale non deve essere superiore a 30 ppm
negli articoli per bambini di ETA' inferiore ai 2 anni, a 75 ppm nei prodotti che entrano
in contatto diretto con la pelle e 300 ppm per tutti gli altri prodotti.
Metodo di prova: Metodo giapponese Legge 112 o PRENISO 14184-1 o norma finlandese SFS
4996. Rapporto di prova richiesto all'atto della domanda (fatta eccezione per i filati).
26. SCARICHI IDRICI DA
PROCESSI DI TRATTAMENTO AD UMIDO
a) Gli scarichi idrici provenienti dai siti in
cui sono effettuati trattamenti a umido (con l'eccezione dei siti per il lavaggio della
lana sucida) devono avere un COD inferiore a 25 g/kg quando sono scaricati nelle acque di
superficie dopo il trattamento (sia che esso avvenga nel sito di produzione o al suo
esterno).
b) Le acque di scarico trattate nel sito di produzione e scaricate nelle acque di
superficie devono avere un pH compreso tra 6 e 9 (a meno che il pH delle acque di
superficie si collochi al di fuori di questa fascia) e una temperatura inferiore a 40 °C
(a meno che la temperatura delle acque di superficie sia superiore a tale valore).Metodo
di prova: ISO 6060. Relazione di prova e dati pertinenti richiesti all'atto della domanda.
27. RITARDANTI DI FIAMMA
Non possono essere utilizzate sostanze o
preparazioni ritardanti la fiamma contenenti sostanze alle quali sono assegnate o possono
essere assegnate una delle seguenti frasi di rischio: R45 (può provocare il Cancro), R46
(può provocare alterazioni genetiche ereditarie), R50 (altamente tossico per gli
organismi acquatici), R51 (tossico per gli organismi acquatici), R52 (nocivo per gli
organismi acquatici), R53 (può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente
acquatico), R60 (può ridurre la fertilità) o R61 (può danneggiare i bambini non ancora
nati), quali sono definite nella direttiva 67/548/CEE.Questa prescrizione non si applica
alle sostanze ritardanti la fiamma che una volta applicate modificano le proprie
caratteristiche chimiche e alle quali non deve più essere assegnata alcuna delle frasi R
elencate in precedenza e laddove sul tessuto o filato trattato rimanga meno dello 0,1 %
della sostanza ritardante la fiamma nella sua forma precedente all'applicazione.
28. TRATTAMENTI ANTI-FELTRANTI
Le sostanze o preparazioni alogenate per
l'effettuazione di trattamenti anti-restringimento possono essere applicate solo ai nastri
di lana.
B. CRITERI DI
IDONEITÀ ALL'USO
Sui filati, i tessuti finali o il prodotto finale
colorati, a seconda dei casi, devono essere effettuate le seguenti prove.
29. VARIAZIONI DIMENSIONALI
NEL LAVAGGIO ED ASCIUGAMENTO
La variazione dimensionale non deve superare
il 6% (lunghezza e larghezza) per gli articoli di maglieria, l8% (trama ed ordito)
per la biancheria per la casa in spugna ed il 4% per altri prodotti tessuti. Questo
criterio non si applica ai prodotti che recano ben visibile il marchio "lavare
esclusivamente a secco" o un marchio equivalente (nella misura in cui è prassi che
tali prodotti rechino un marchio di questo tipo) o ai tessuti da arredamento. Metodo di
prova : ISO 5077 (3 lavaggi alle temperature indicate sul prodotto, con asciugatura a
macchina se non indicato diversamente sul prodotto, alle temperature indicate sul
prodotto, carico di lavaggio - 2 o 4 Kg come indicato sul prodotto). Rapporto di
prova richiesto allatto della domanda.
30. SOLIDITÀ DELLE
TINTE AL LAVAGGIO
La solidità delle tinte al lavaggio deve
essere almeno di livello 3-4 (degradazione e scarico). Questo criterio non si applica ai
prodotti che recano ben visibile il marchio "lavare esclusivamente a secco" o un
marchio equivalente (nella misura in cui è prassi che tali prodotti rechino un marchio di
questo tipo), ai capi bianchi od a quelli che non sono né colorati né stampati oppure ai
tessuti da arredamento. Metodo di prova : ISO 105 C06 (lavaggio singolo, alla temperatura
indicata sul prodotto, con polvere di perborato). Rapporto di prova richiesto
allatto della domanda.
31. SOLIDITÀ DELLE
TINTE AL SUDORE (ACIDO O ALCALINO)
La solidità delle tinte al sudore (acido o
alcalino) deve essere almeno di livello 3-4 (degradazione e scarico). Questo criterio non
si applica ai prodotti bianchi, a quelli che non sono né colorati né stampati, ai
tessuti per larredamento, alle tende o prodotti tessili simili destinati alla
decorazione di interni. E tuttavia ammesso un livello 3 nel caso di tessuti con
colori chiari (intensità di tinta <1/12 intensità standard), di tessuti di seta o
costituiti da miste con più del 20% di seta. Metodo di prova : ISO 105 E04 (acida o
alcalina, confronto con tessuti multifibra). Rapporto di prova richiesto allatto
della domanda.
32. SOLIDITÀ DELLE
TINTE ALLO SFREGAMENTO A UMIDO
La solidità delle tinte allo sfregamento a
umido deve essere almeno di livello 2-3. Un livello 2 è tuttavia ammesso per il denim
tinto con indaco. Questo criterio non si applica ai capi bianchi, a quelli che non sono
né colorati né stampati, alle tende o ai prodotti tessili simili destinati alla
decorazione di interni. Metodo di prova : ISO 105 X12. Rapporto di prova richiesto
allatto della domanda.
33. SOLIDITÀ DELLE
TINTE ALLO SFREGAMENTO A SECCO
La solidità delle tinte allo sfregamento a secco deve essere almeno di livello 4. Un
livello 3-4 è tuttavia ammesso per il denim tinto con indaco. Questo criterio non si
applica ai capi bianchi, a quelli che non sono né colorati né stampati, alle tende o ai
prodotti tessili simili destinati alla decorazione di interni. Metodo di prova : ISO 105
X12. Rapporto di prova richiesto allatto della domanda.
34. SOLIDITÀ DELLE
TINTE ALLA LUCE
Per i tessuti destinati all'arredamento, le
tende o i drappi, la solidità delle tinte alla luce deve essere almeno di livello 5. E'
tuttavia ammesso per questi stessi tessuti un livello 4 nel caso di tessuti con colori
chiari (intensità di tinta <1/12 intensità standard), di seta, lana o altre fibre
cheratiniche, lino o altre fibre tessili liberiane o costituiti da miste con più del 20%
di seta o più del 20% di lino o altre fibre tessili liberiane. Nota:
questa prescrizione non si applica alle fodere dei materassi. Metodo di prova : ISO 105
B02. Rapporto di prova richiesto allatto della domanda.
C. CONSUMO DI ACQUA
E DI ENERGIA
Si pregano i richiedenti di fornire, su base
volontaria, informazioni dettagliate in merito al consumo di acqua ed energia dei siti di
produzione in cui avvengono le operazioni di filatura, lavorazione a maglia, tessitura e
trattamento a umido.